SI TE GRATA QVIES ET PRIMAM SOMNVS IN HORAM DELECTAT,
SI TE PVLVIS STREPITVSQUE ROTARVM, SI LAEDIT CAVPONA,
FERENTINVM IRE IVBEBO;
NAM NEQVE DIVITIBVS CONTINGVNT GAVDIA SOLIS …
(Orazio – Epistularum Liber I, 17, vv. 6-9)
SI TE GRATA QVIES ET PRIMAM SOMNVS IN HORAM DELECTAT,
SI TE PVLVIS STREPITVSQUE ROTARVM, SI LAEDIT CAVPONA,
FERENTINVM IRE IVBEBO;
NAM NEQVE DIVITIBVS CONTINGVNT GAVDIA SOLIS …
(Orazio – Epistularum Liber I, 17, vv. 6-9)

Il Reliquiario

Reliquiario
Il Reliquiario, che si è soliti portare in processione la sera del 30 Aprile, fu commissionato dall’Amministrazione Comunale nella metà del secolo scorso, ed è opera dell’ artista romano Belli.
Nella base porta inciso la dedica e la motivazione del voto:


AL MARTIRE AMBROGIO. CELESTE PATRONO
PER AVER PIÙ VOLTE PROTETTO I CITTADINI DALLE
LOTTE CHE LI SOVRASTAVANO IL COMUNE ED
IL POPOLO DI FERENTINO COME DA VOTO DONARONO
NELL’ANNO 1851.

Era capo della Amministrazione il Sig. Filippo Bellà; mentre il Consiglio Comunale era formato da Gregorio dei March. Tani, Arcangelo Giorgi, Pio Roffi, Filippo Bono, Arcangelo Rossi, Giovanni can. Rosati. Il Reliquiario giunse a Ferentino proprio il giorno del 30 Aprile 1851 e fu subito affidato al Capitolo della Cattedrale, secondo il tenore della seguente lettera.

COMUNE DI FERENTINO
n. 45
Monsignor Tirabassi
Vescovo della Città e Diocesi Episcopio
Eccellenza Reverendissima,
In questo momento è giunto da Roma, trasmesso dall’artefice Sig. Belli, il Reliquiario, ove esporre in venerazione le Sacre Reliquie dell’Inclito Nostro Protettore Santo Ambrogio.
Sono pertanto a pregare l’Eccellenza Vostra Rev.ma onde si compiaccia, qualora nella sua saviezza lo riconosca giusto, nominare due deputati di questo Ill.mo e Rev.mo Capitolo, per farne per ora la consegna, potendosi dopo la festa rogare l’atto opportuno, a senso delle risoluzioni, prese dalla cessata Municipale Comissione, affinchè costi perpetuamente che la proprietà resta sempre in favore di questo Comune, il quale ne fa la consegna, perché possa conservarsi dal sullodato Rev.mo Capitolo e servirsene nelle Sacre Funzioni in onore del Santo.
Nella fiducia che l’Ecc.za V.ra Rev.ma si compiacerà di compartirmi il favore che imploro, godo nel baciarle le mani e il Sacro Anello, l’onore di prostrarmi con il dovuto ossequio, e venerazione.
Lì, 30 Aprile 1851


Umil. Obbl.mo Servitore
Raimondo Lolli Ghetti