SI TE GRATA QVIES ET PRIMAM SOMNVS IN HORAM DELECTAT,
SI TE PVLVIS STREPITVSQUE ROTARVM, SI LAEDIT CAVPONA,
FERENTINVM IRE IVBEBO;
NAM NEQVE DIVITIBVS CONTINGVNT GAVDIA SOLIS …
(Orazio – Epistularum Liber I, 17, vv. 6-9)
SI TE GRATA QVIES ET PRIMAM SOMNVS IN HORAM DELECTAT,
SI TE PVLVIS STREPITVSQUE ROTARVM, SI LAEDIT CAVPONA,
FERENTINVM IRE IVBEBO;
NAM NEQVE DIVITIBVS CONTINGVNT GAVDIA SOLIS …
(Orazio – Epistularum Liber I, 17, vv. 6-9)

San Valentino

La facciata della chiesa di San Valentino si apre sull'attuale Piazza Matteotti, mentre la zona absidale si affaccia su Via Consolare, posta ad un livello molto inferiore. La particolare posizione altimetrica ha consentito l'apertura – in corrispondenza del presbiterio della chiesa superiore – di un ampio oratorio dedicato ai SS. Filippo e Giacomo; il suo interno è costituito da un'aula quadrata coperta da volte ricadenti su due colonne centrali e termina con una piccola abside. La lunetta del portale è realizzata con una serie di ghiere concentriche: quella più esterna è decorata da un giro di foglie d'acanto ripiegate agli apici 1. Il portale presenta, inoltre, splendide mensoline zoomorfe e umanomorfe, oltre a piccoli rilievi apofigi realizzati con esigui gigli (stemma di Ferentino). Notevole è l'esempio di abside pensile della chiesa superiore – gli unici esempi sono presenti ad Anagni – quella che sostiene l'attuale Battistero del Duomo – e quella della Loggia del Banditore nel Palazzo Comunale.
Il caso dell'abside di San Valentino e dell'oratorio dei SS. Filippo e Giacomo non è l'unico nel panorama dell'attività edilizia duecentesca di Ferentino e si può avanzare l'ipotesi della conoscenza dell'arte federiciana che costituisce una delle componenti essenziali insieme a quella cistercense nella formazione del linguaggio delle maestranze che operarono nella città nel XIII secolo.
Per quanto concerne più dettagliatamente la chiesa di San Valentino, si può affermare che la medesima venne menzionata per la prima volta in un documento del 1061 che ne sancì l'appartenenza all'Abbazia di Montecassino; in un documento del XVI secolo, invece, si riferisce che la chiesa era a navata unica, coperta a tetto e fiancheggiata da un chiostro in stato di grave decadenza, adibito a cimitero.
La chiesa attuale è stata completamente ricostruita nel prima metà del XIX secolo: in occasione di tali lavori l'edificio venne notevolmente rialzato, la navata fu ricoperta a volte ricavando lungo i lati una serie di cappelle e il presbiterio venne coperto con una pseudo-cupola molto schiacciata.
Di notevole importanza è il campanile che presenta una conformazione ad archetti trilobati, modello diffuso nel Duecento a Ferentino.
1 Si tratta di un tipo di portale molto diffuso nelle chiese del Lazio Meridionale che hanno risentito dell'influsso cistercense (Santa Maria in Flumine e San Nicola a Ceccano, San Lorenzo a Priverno).
San Valentino